studio per un duo in divenire, creazione

l’amico non ardente, non fiacco..l’amico.
l’amato non tormentatore, non tormentato.l’amico.
l’aria e il mondo non ricercati.la vita.
era questo,allora?
a.rimbaud

corpo carne
millenni e attimi da sempre qui e non ancora esistita
si sgretola come foglia secca dondolio soffocamento
lo stesso rituale
lo stesso errore sonni inquieti bagni asciutti cammini
sospesi caos

può il corpo diventare parte di ciò che da sempre è?
senza troppo mostrare

l ‘ostinazione dell ‘esistere come un pesce senza fiume
un uccello senza cielo un uomo senza terra

é la mancanza che crea resistenza?

questo assolo racconta la vita
la giovinezza l’estremismo
il dubbio e la solitudine
racconta i tuffi dall’alto – l’abisso –
il trattenere il respiro affinchè gli occhi si spalanchino su una bellezza nuova
le risate a perdifiato il senso di soffocamento
girare forti su se stessi per colorare il mondo
l’odore della pelle bruciata dal sole
l’odore della paura
paura da correre via e urlare forte
e sparare coriandoli di verità (le tue)
e intanto immaginare altri mari ad accoglierti
per riposare.

il lavoro è concepito come un rituale
rituale di vicinanza e di memoria.

dedicato a carlo giuliani